mercoledì, settembre 16, 2009

Di polvere e sudore

E' una sensazione difficile da capire per chi non ci ha mai provato.....davvero... ma credo che chi l'abbia provata non possa che innamorarsene.
Son passati un paio di mesi ormai da quando per la prima volta ho girato la manopola del gas della mia Yamaha... e le sensazioni, le emozioni, i brividi sono andati ben oltre le mie aspettative.

Quando arrivi a quel punto...quello dove la strada finisce e inizia lo sterrato... il mondo intorno a te si ferma per un attimo...
la moto in folle borbotta, come se non aspettasse altro che iniziare ad urlare, un piede a terra, un'ultima sistemata al casco e agli occhiali, stringi le manopole, tiri la frizione.... cerchi la concentrazione.
Lo sguardo è fisso sulla strada davanti a te, sulla prima curva... un groppo alla gola...
Sei pronto... il piede sinistro spinge in giu... CLACK, la prima è dentro... un ultimo respiro profondo... nella tua testa c'è solo il silenzio...
Si parte... molli la frizione e il mondo riinizia a girare, più forte di prima... la ruota posteriore sgomma, dentro la seconda, poi la terza... il mondo è vuoto... ci siete solo tu, la tua moto e la polvere...
Il cuore è al massimo, le gambe spingono sulle pedane, i muscoli delle braccia tesi tirano il manubrio... la moto galleggia sulle pietre, urla, sbuffa... apri ancora... l'urlo esplode nell'aria...
La curva si avvicina... gli occhi individuano la traiettoria... le braccia tese...il peso indietro, il freno tirato, prima quello davanti, poi quello dietro, la moto sgomma e i piedi spingono sulle pedane...CLACK, si scala e ora inizia il bello...
Frazioni di secondo, il peso in avanti, inizia la curva... prendi la corda, il piede interno lascia la sua pedana, quello esterno spinge sull'altra....le braccia a tirare il manubrio... apri il gas...la ruota posteriore sgomma...i sassi volano... il piede torna al suo posto, CLACK si cambia... la moto sgomma ancora...il peso va di nuovo sul posteriore... a cercare tutta la trazione possibile... via...si riparte.
L'adrenalina è a mille...il vento turbina nel casco... e ci sei ancora solo tu, la tua moto e la polvere.

La strada è dura e varia, prima ghiaia, poi pietre, poi terra, polvere, radici... gli occhi cercano gli ostacoli...la ruota anteriore batte sugli scalini e li salta...quella posteriore ti spinge... un tornante.... frenata.... curva....aprire... e quando la moto entra in coppia è il momento migliore... un brivido di tensione, fatica, paura, adrenalina ti corre lungo la schiena... mentre la tua moto urla e il tuo cuore urla con lei... la testa no...la concentrazione è troppa...
Non pensi a nulla, la testa è come vuota... ma in realtà è solo talmente impegnata che non puoi permetterti di pensare ad altro...

E' anche quello il bello... le cose da fare contemporaneamente son tantissime... cercare la linea migliore, scegliere quale tra i mille ostacoli è meglio evitare e quali invece sei costretto ad affrontare, prestare attenzione ai rami che sporgono sulla strada, pensare alla guida, a spostare i pesi nel modo giusto, sulla ruota giusta, nel momento giusto... il tutto sapendo che l'errore è possibile, sempre dietro l'angolo e che quando l'imprevisto arriverà a cambiarti le carte in tavola dovrai essere pronto a correggere la traiettoria, la tua posizione e a far di tutto per rimanere su...cercando di perdere meno tempo possibile...

I tornanti si susseguono....la cima si avvicina.... man mano che si continua diventa sempre peggio... gli avambracci non ne possono più, le gambe non reggono più il peso...ma il cuore continua a voler guidare e l'adrenalina dona nuova forza ai muscoli...
E in quei momenti, a volta, capita una cosa fantastica... tutto rallenta... e ti trovi come catapultato in un altro mondo... ogni ostacolo, ogni curva, ogni sobbalzo te li godi al massimo.... riesci a sentire il vento che ti entra nel casco, la goccia di sudore che cola dalla fronte... giù...fino a fermarsi sugli occhiali... il tuo respiro affannato...ogni volta che prendi aria e ogni soffio per spingerla fuori... le gambe sferzate dall'aria fredda.... la stessa aria che ti sbatte forte in pancia... la forcella che si comprime, il monoammortizzatore schiacciato dal tuo peso... il sasso sparato dalla ruota che colpisce la tua moto....tutto rallenta....
La curva successiva...un rettilineo.... una pozzanghera... ci entri dentro... appena il tempo di gustare la sensazione delle gocce sulla pelle, che ne sei fuori... concentrato già sul prossimo ostacolo.

E quando la vedi...la cima... il punto in cui ti eri prefisso di arrivare.... di colpo torni a sentire la fatica.... e ti capita di pensare che forse avessi dovuto fare 100 metri in più non ce l'avresti fatta.... ma ogni istante sei più vicino... sotto il casco un sorriso....una risata... e il vento, la polvere, l'erba, gli alberi ridono con te... un urlo mentre dai l'ultima sgasata....e sei arrivato.

La moto spenta, sul cavalletto... togli il casco e ti siedi di fianco a lei... stanco, sudato, ancora col fiatone...nelle orecchie il cinguettio degli uccelli, il soffio del vento che ora è nulla rispetto a prima... il sole che ti scalda, l'erba che ti accarezza le gambe..... e ti guardi indietro...

La salita, lunga.... faticosa... dove prima c'eri solo te, con la tua moto e la polvere ora è li...immobile
la valle sotto di te è in silenzio...
e in quei momenti ridi... ridi di gusto... con tutto il cuore...
perchè ti senti vivo...

2 commenti:

Matteo Piovanelli ha detto...

ok, non faccio commenti scemi, ma sappi che non ho letto tutto fino in fondo

Anonimo ha detto...

imparato molto